5 febbraio 2019

Il Safer internet day (Sid) è un evento annuale promosso dalla Commissione europea nell’ambito del programma ‘Connecting Europe Facility’ (Cef) al fine di favorire un uso più sicuro e responsabile del web e delle nuove tecnologie, in particolare tra i bambini e i giovani di tutto il mondo. Nel mondo il 70,6% dei giovani ha una connessione a internet. Tra gli 80 paesi presi in considerazione sono molti quelli che superano l’80% dei giovani tra i 15 e i 24 anni connessi: in Finlandia, Islanda, Lussemburgo, Malta e Slovenia sono collegati a internet il 100% dei ragazzi. Seguono il Regno Unito e la Corea del Sud con il 99,8%, il Portogallo e la Germania con il 99%, la Spagna con il 98%, la Francia con il 97% e infine gli Stati Uniti con l’85,2%. Se in questi paesi la connessione giovanile è più o meno totale, non è lo stesso per la Nigeria, in cui solo il 4,6% ne possiede una; in Bangladesh la percentuale si alza all’11,8%, in Pakistan al 18,5%, in Zimbawe al 25% e in Kenya al 29,7%. Quindi, mentre negli stati più ricchi il 94% dei giovani è online, secondo l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni, nei paesi più poveri la percentuale si abbassa. Nonostante questo, risulta comunque connesso più del 65% dei giovani. In Italia, i giovani online sono il 90,2% e tra questi l’analisi ha registrato che l’89,8% sono ragazze mentre il 90,6% sono ragazzi. Con queste percentuali, anche la necessità di una seria prevenzione alle molestie online cresce: dai dati raccolti dall’UNESCO infatti tra il 5% e il 21% dei ragazzi, nei paesi ad alto reddito, sono stati colpiti da cyberbullismo, con un rischio maggiore quando si tratta di ragazze.  La gentilezza contro il cyberbullismo “Abbiamo ascoltato i bambini e i giovani del mondo e ciò che dicono è chiaro: internet deve diventare un luogo pieno di gentilezza. Per questo, per il Safer Internet Day, l’UNICEF sta invitando tutti, giovani e adulti, ad essere gentili online, chiedendo un’azione più ampia per rendere internet un posto più sicuro per ognuno”, ha spiegato Francesco Samengo, presidente dell’UNICEF Italia. Nel nostro Paese, una legge contro il cyberbullismo esiste: “A distanza di quasi due anni dall’entrata in vigore della legge sul contrasto del cyberbullismo (L.71/17), approvata in via definitiva dal Parlamento italiano il 17 maggio 2017, l’UNICEF Italia ne auspica una piena attuazione soprattutto in materia di prevenzione. Prevenire gli atti di bullismo online è la nostra sfida più importante e impegnativa”, ha aggiunto Samengo. Proprio per questo motivo è necessario che “venga implementato il Piano di azione per il contrasto e la prevenzione del cyberbullismo, previsto dall’articolo 3 della stessa legge”.  La necessità della prevenzione e della lotta al cyberbullismo si sono palesati anche in seguito a un sondaggio realizzato tra i giovani: in cinque settimane sono state ricevute più di 1 milione di risposte da più di 160 paesi attraverso l’iniziativa svolta in tutto il mondo, #ENDviolence Youth Talks, condotta da studenti. Non solo, grazie a questa iniziativa sono stati presentati anche dei suggerimenti rivolti ai genitori, agli insegnanti, ma anche ai politici per tenere al sicuro i giovani online, identificando nella gentilezza l’azione piu’ potente per prevenire tutti i tipi di bullismo. Su Twitter il mondo nel palmo delle mani Twitter ha lanciato oggi un emoji  speciale, nella giornata dedicata al Safer Internet Day. L’emoji, che rappresenta la Terra nel palmo delle mani di una persona, si attiva quando viene pubblicato un tweet con gli hashtag   #SaferInternetDay, #SaferInternetDay2019 e #SID2019. In occasione della giornata, Twitter ha creato un kit di strumenti utili per la sicurezza che permette di decidere cosa vedere e con chi interagire. E ci sono consigli per personalizzare e migliorare la propria esperienza come usare lo strumento ‘unfollow’ con cui smettere di seguire un account; oppure il ‘blocco’, che aiuta a controllare come interagire con gli altri profili e ancora l’attivazione di un ‘filtro per le notifiche’ che quando è attivo rimuove le notifiche per i contenuti di bassa qualità come i tweetspam. I consigli per la sicurezza di Facebook Per essere sicuri di condividere i propri contenuti solo con chi si vuole è possibile modificare e controllare periodicamente le opzioni sulla privacy. Si può ad esempio scegliere di non mostrare la propria lista di amici o impedire le richieste di amicizia che arrivano da parte di sconosciuti rendendosi raggiungibili solo per gli amici degli amici. E’ essenziale proteggere la propria password con l’autenticazione a due fattori e ricordarsi sempre di disconnettersi quando si accede al proprio profilo dal dispositivo di un’altra persona. Altrimenti può essere utile sapere che il logout può essere fatto in qualunque momento nella sezione “Suggerimenti e funzioni di sicurezza”. Basta andare alla sezione “Dove hai effettuato l’accesso” e dare un’occhiata all’elenco dei computer, telefoni e tablet collegati. Facebook mette anche a disposizione un portale per i genitori con link e suggerimenti utili per aiutare i figli a gestire la pagina. I consigli per la sicurezza di Google In occasione del #SaferInternetDay2019, Google ha presentato i risultati di un sondaggio commissionato a YouGov sul tema della sicurezza online. Quando si tratta di pericoli online il 54% degli italiani intervistati ha dichiarato di aver ricevuto email di phishing, il 15% ha affermato di aver avuto il pc infettato da virus o da altri malware (con informazioni personali rubate e manipolate), il 13% ha dichiarato di aver subìto accessi non autorizzati ai propri profili social o ai propri account di posta elettronica, l’8% è stata vittima di scam. La consapevolezza dell’importanza di impostare misure di protezione adeguate a tutela dei propri dati personali sta crescendo, anche se c’è molta strada da fare: la metà degli intervistati dispone di password differenti per ognuno dei servizi online che utilizza, ma più del 38% degli intervistati continua a utilizzare la stessa password per alcuni o addirittura per tutti i servizi online utilizzati. Quando si tratta di aggiornare le credenziali di accesso, circa un terzo degli intervistati (32%) cambia la propria password ogni 6/12 mesi, il 27% ogni 2/5 mesi, solo il 21% le cambia con frequenza mensile, e il 14% addirittura mai.   Situazione in chiaroscuro anche quando si tratta di impostare un secondo livello di protezione per accedere ai propri servizi online: un intervistato su quattro non ha mai utilizzato la verifica in due passaggi, mentre il 43% l’ha impostata solo su alcuni account. Le cose non vanno meglio per quanto riguarda la mail di recupero, visto che più della metà degli intervistati non l’ha impostata o l’ha impostata solo per alcuni servizi. Il 32% degli intervistati afferma di aggiornare il software una o più volte in un mese, mentre il 19% una volta o meno di una volta ogni sei mesi. Il 19% dichiara invece di non farlo mai. Se il 51% teme principalmente che le informazioni di natura finanziaria (a partire dai dati bancari) possano cadere nelle mani sbagliate, il 14% nutre apprensione per le proprie informazioni di carattere personale (indirizzo di casa), il 13% invece per le informazioni legate a momenti personali (foto). Seguono email ai colleghi (5%) e siti visitati (5%).  Anche sulla base di questi dati Google ha stilato una lista di consigli per utilizzare il web in sicurezza e tenere protetti i propri dati. Mai rivelare la propria password evitando così gli attacchi di phishing, controllare i file prima di scaricarli, aggiornare il software e non installare app potenzialmente dannose. Per una maggiore protezione è possibile acquistare un token di sicurezza fisico da inserire nella porta USB del computer o da collegare al o dispositivo mobile tramite NFC (Near Field Communication) o Bluetooth.  Scegliere bene la propria password è di grande importanza: ad esempio si possono usare una serie di parole facili da ricordare o le prime lettere di ogni parola di una frase più lunga. Per renderla ancora più efficace, la password deve avere almeno otto caratteri: a maggiore lunghezza corrisponde maggiore sicurezza. Un gestore di password, come Smart Lock in Chrome, aiuta a proteggere e tenere traccia di tutte le password dei diversi account online. Può persino ricordare le risposte alle domande di sicurezza e generare password casuali per i diversi servizi online. L’educazione civica digitale è una delle grandi sfide della società contemporanea.

Per questo Google in collaborazione con Altroconsumo e Telefono Azzurro ha realizzato il progetto Vivi Internet al meglio, disponibile gratuitamente visitando g.co/vivinternetalmeglio: un’iniziativa per promuovere un utilizzo positivo e responsabile del web tra gli adolescenti, attraverso cinque aree tematiche: Condividi usando il buon senso, Impara a distinguere il vero dal falso, Custodisci le tue informazioni personali, Diffondi la gentilezza, Nel dubbio, parlane.

Fonte: Rai

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